Concluso il progetto di riordino del fondo archivistico relativo alla Campana dei Caduti
Si è da poco concluso un importante lavoro di riordino del fondo archivistico conservato al Museo relativo alla Campana dei Caduti e al suo fondatore don Antonio Rossaro. Il progetto, reso possibile dal contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto, è partito dal lavoro svolto nel 2000 sul fondo della Campana, rivedendolo e integrandolo. Inoltre, è stato arricchito dal riordino e dalla descrizione inventariale del fondo di Carmela Rossaro, nipote di don Antonio. I due fondi costituiscono una fonte importante sia per lo studio della storia della Campana e dei suoi rapporti con il Museo, sia per approfondire la biografia di don Rossaro.
Il progetto ha visto come partner del Museo della Guerra anche la Fondazione Opera Campana dei Caduti e la Biblioteca Civica Tartarotti ed è stato curato dall’archivista Sabina Tovazzi. Gli inventari sono consultabili cliccando qui.
Il Museo e la Campana, sorti a pochi anni di distanza l’uno dall’altro (1921 e 1925) nel contesto delle iniziative nazionali per la commemorazione della Prima guerra mondiale, sono uniti da un profondo legame, sia perché alla nascita di entrambi contribuì in modo sostanziale la figura di don Antonio Rossaro, sia perché la Campana condivise con il Museo la sede del castello di Rovereto, almeno fino a quando ne fu deciso il definitivo spostamento sul colle di Miravalle, alla metà degli anni Sessanta del secolo scorso.
Tale decisione fu all’origine di una lunga vertenza giudiziaria; non è difficile quindi comprendere perché nell’archivio storico del Museo della Guerra vi sia ampia documentazione relativa al rapporto con la Campana dei Caduti e con il suo fondatore.
La corposa raccolta oggetto del riordino comprende tre diverse fondi: l’Archivio dell’Opera della Campana, la documentazione personale di don Antonio Rossaro e le carte del Comitato medaglia commemorativa della Campana dell’ANMIG (Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra) di Rovereto.
Il fondo dell’Opera della Campana fu mantenuto, dopo la morte di don Rossaro, nella dimora del sacerdote dalla nipote Carmela fino al 1957, quando la documentazione passò al Museo, ad esclusione del materiale personale del sacerdote. Una peculiare caratteristica di tutta la documentazione è la sua eterogeneità, riflesso delle molteplici attività in cui fu impegnato don Rossaro: bibliotecario, parroco di S. Marco, reggente del Comitato, direttore della rivista “Alba Trentina”.
Il fondo relativo al Comitato medaglia commemorativa della Campana è strettamente collegato alle attività svolte dall’Opera Campana dei caduti per promuovere e sostenere le proprie iniziative, tra cui questa, gestita dall’Associazione nazionale per i mutilati e invalidi di guerra della sezione di Rovereto (ANMIG).
Il fondo Carmela Rossaro conserva invece il carteggio e gli atti che la nipote di don Antonio Rossaro raccolse, insieme a cimeli e altro materiale, per preservare la memoria dello zio e dell’attività svolta per l’erezione della Campana dei Caduti e la gestione dell’istituzione ad essa collegata. Il materiale riguarda la vita e l’opera di don Rossaro, con particolare riferimento alla Campana e alle vicende intercorse in merito allo spostamento della Campana dal castello di Rovereto dopo la morte del suo ideatore.
La documentazione prodotta e ricevuta da Carmela Rossaro è anch’essa riferibile al processo civile tra il Museo Storico Italiano della Guerra e la Reggenza dell’Opera Campana dei Caduti, poi Fondazione, e le discussioni che esso accese anche a livello cittadino e giornalistico. Nel fondo sono presenti documenti relativi all’attività personale e ecclesiastica di don Rossaro e alla sua attività di Reggente dell’Opera Campana dei Caduti, della quale rimangono anche alcuni cimeli commemorativi.
Il progetto sarà oggetto di un saggio a cura di Nicola Fontana, responsabile dell’Archivio storico del Museo della Guerra, che verrà pubblicato nel prossimo numero degli Annali del Museo (prossimamente disponile nella sezione dedicata alle Pubblicazioni Online su questo sito). Gli inventari sono disponibili online nella sezione Documenti.