La storia dei soldati bosniaci arruolati nell’esercito austro-ungarico nella Prima guerra mondiale e arrivati sul fronte trentino è al centro di un progetto condotto da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e sostenuto dalla Fondazione Caritro.
Il Monte Sorasass, a pochi passi dalla città, offre agli escursionisti numerosi manufatti della Grande Guerra. Fortificato proprio in preparazione del conflitto con l’Italia, permette facilmente di godere di un panorama eccezionale su Trento e la Valle dell’Adige.
È stata formalizzata in questi giorni l’adesione del Museo Storico Italiano della Guerra ad ICOM (International Council of Museums). La candidatura del Museo come Socio istituzionale è stata valutata dal Comitato italiano di ICOM, che riunisce oltre 20.000 musei a livello internazionale.
Si sta concludendo in queste settimane il lavoro di riallestimento del terzo piano del castello che, grazie ad un accurato restauro, tornerà presto ad essere visitabile per intero. Il Museo si arricchisce quindi di un ulteriore spazio in cui si presenta il tema della costruzione del consenso e della propaganda di guerra.
A cavallo fra le frazioni collinari di Trento e il circondario di Pergine Valsugana sorge il Monte Celva (998 metri di quota). Nonostante non raggiunga i 1000 metri di altezza, questa montagna rappresenta un formidabile punto d’osservazione sulle valli dell’Adige e del Fersina ed è per questo che il Genio austro-ungarico vi costruì non pochi manufatti militari. Ne parliamo nella rubrica “Camminando nella Grande Guerra”.
Dal 14 marzo parte la rassegna Vento forte. Storie di resistenze femminili che ANPI Rovereto-Vallagarina propone alla cittadinanza ormai da diversi anni, con il sostegno del Comune di Rovereto e il patrocinio della Comunità della Vallagarina.
Teatro, parole e immagini per raccontare le esperienze di donne protagoniste della nostra storia.
In programma per sabato 18 marzo una visita guidata speciale alla mostra fotografica sull’assedio di Sarajevo. La visita si inserisce in una proposta più ampia dell’associazione Viaggiare i Balcani che si occupa di progetti di formazione e turismo responsabile nell’Europa sud-orientale.
Nel volume pubblicato di recente e curato dalla Commissione Storia e Musei dell’Automotoclub Storico Italiano, il Museo della Guerra di Rovereto è segnalato tra gli enti che conservano collezioni di mezzi di trasporto storici di rilievo. Il Museo infatti possiede sessanta mezzi militari utilizzati nel corso di tutto il XX secolo.
Ad un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, il Comune di Mori ha promosso un concerto d’organo per la pace nella chiesa di S. Stefano a Mori, dove il 4 gennaio 1916 suonò anche Alessandro Silvestri, fante italiano impiegato al fronte nella Prima guerra mondiale. La straordinaria storia di Silvestri era stata riportata alla luce nel 2017 con la pubblicazione del suo diario da parte del Museo della Guerra di Rovereto con il Comune di Brentonico.