Ufficiali trentini nella campagna di Russia: un progetto per valorizzare i fondi archivistici di Guido Vettorazzo e Aldo Salvadei
È partito in queste settimane, grazie ad un contributo della Fondazione Caritro, il progetto di riordino e descrizione inventariale degli archivi personali di Guido Vettorazzo e di Aldo Salvadei, due importanti testimoni della campagna di Russia nella Seconda guerra mondiale. Il progetto permetterà di garantire la conservazione dei documenti che compongono i due fondi archivistici, rendendoli accessibili agli studiosi e disponibili per mostre e pubblicazioni. I profili biografici andranno ad arricchire l’Archivio storico del 900 Trentino, il portale web curato dalla Fondazione Museo Storico del Trentino. Gli inventari dei fondi saranno presentati al pubblico e pubblicati online sul sito web del Museo nelle pagine dedicate agli archivi e su www.trentinocultura.net.
Guido Vettorazzo (Rovereto 1921-2019), uno dei superstiti della battaglia di Nikolajewka, è stato personaggio notissimo non solo per aver ricoperto ruoli di rilievo nella vita politica e culturale di Rovereto, ma soprattutto per il lungo impegno profuso nella commemorazione dei caduti italiani in Russia e nella divulgazione storica sul secondo conflitto mondiale. Alle testimonianze di Guido Vettorazzo, il Museo ha dedicato il volume Cento lettere dalla Russia 1942-1943, che raccoglie le lettere inviate ai famigliari durante la campagna di Russia e un ampio memoriale scritto al ritorno, un resoconto del personale percorso di partecipazione alla guerra, dall’iniziale entusiasmo alla terribile prova, che contiene tratti di drammatica attualità (scopri di più sulla produzione editoriale del Museo).
Il progetto di riordino interessa la parte dell’archivio personale di Vettorazzo donato dalla famiglia al Museo in cui si documenta l’esperienza bellica e le attività svolte successivamente, come la direzione della rivista alpina “Doss Trent” e i significativi carteggi con altri reduci e storici tra i quali Mario Rigoni Stern e lo storico russo Aljm Morozov.
Di consistenza più ridotta ma di grande interesse è anche l’archivio di Aldo Salvadei (Mantova 1900–Trento 1985), pediatra originario di Caderzone noto anche come poeta dialettale, che prestò servizio militare come sottotenente medico sul treno ospedale n.7 occupandosi del trasporto di feriti dal fronte jugoslavo. Dal luglio 1941 venne assegnato al CSIR (Corpo di Spedizione Italiano in Russia).
Il fondo comprende documenti relativi al periodo della Seconda guerra mondiale, con l’ampio scambio epistolare con la moglie prodotto dal 1934 al 1945 e due diari di guerra con annotazioni inerenti al suo servizio di ufficiale medico sul treno ospedale n. 7, che sono stati oggetto della mostra temporanea Verso il fronte russo. Immagini e impressioni di Aldo Salvadei (1941-42). All’interno del fondo, il Museo conserva anche album fotografici e documenti prodotti dalla famiglia della moglie, Anna Zelger, e carte della linea paterna di Caderzone, tra le quali quaderni scolastici e appunti didattici della seconda metà del XIX secolo.
Il progetto si inserisce nel più ampio contesto degli interventi di riordino e valorizzazione di materiali archivistici che il Museo porta avanti da oltre quindici anni, realizzati grazie all’importante sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, come nel caso dei fondi Marchetti, Fiorio, Filzi, Chiesa, Comitato Ossario Castel Dante, Associazione Nazionale ex internati militari italiani. Si tratta di un patrimonio significativo, sia sotto il profilo storico che dal punto di vista quantitativo: si contano 200 fondi archivistici con carteggi e diari relativi ai conflitti del Novecento, migliaia di cartoline, manifesti, volantini, fotografie, carte geografiche. L’obiettivo generale di questa parte delle attività del Museo è quello di assicurare da una parte la conservazione e la fruizione al pubblico dei propri fondi archivistici, dall’altra di valorizzarli in mostre, convegni ed altre iniziative a carattere culturale.