Camminando nella Grande Guerra | La Guerra Bianca

5 Gennaio 2022

Attorno al conflitto combattuto sulle montagne fra il 1915 e il 1918 da italiani e imperiali, sono fioriti miti e racconti eroicizzanti. La “guerra bianca”, tuttavia, non ebbe nulla da invidiare a quella industriale e disumana combattuta sui grandi fronti europei. In questo approfondimento della rubrica “Camminando nella Grande Guerra”, ne abbiamo parlato con un esperto, il provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto Francesco Frizzera

“Combattuta in un ambiente grandioso, accomunata al grande conflitto dell’uomo contro la Natura, la guerra bianca è stata per lungo tempo assimilata all’alpinismo. In realtà, questa lettura non è che figlia di una sovrapposizione di tipo romantico, che la iscrive in un tipo di scontro meno industriale, spersonalizzante e disumanizzante di quella combattuta nelle pianure. Di fatto, invece, fu il prolungamento sulle montagne della terribile guerra combattuta in trincea”.

Descrive così, la “guerra bianca”, il direttore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto Francesco Frizzera. Esperto in materia, lo storico trentino si è “scontrato” con questo tema nel corso della sua attività di ricercatore, dedicandosene anche come provveditore dell’ente museale lagarino in occasione dell’anno tematico dei musei dell’Euregio 2021 – progetto “Connessioni montane” (QUI l’articolo). “E’ stato utile, in un’ottica di lungo periodo, per capire come le innovazioni tecnologiche militari abbiano avuto un output nel creare alcuni servizi civili del dopoguerra, come gli impianti a fune”, spiega al nostro giornale.

 

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