Oggetti delle collezioni coloniali del Museo in mostra al MUDEC di Milano

4 Ottobre 2021

Una selezione di oggetti provenienti dalle collezioni del Museo della Guerra che raccontano l’esperienza coloniale italiana in Africa, è ora esposta nella collezione permanente del Museo delle Culture, cha è stata da poco completamente rinnovata. Oltre alle vicende militari, i reperti esposti a Milano offrono uno sguardo inedito su un periodo storico che trova un nuovo spazio e una nuova modalità per essere raccontato.

Il Museo della Guerra custodisce una ricchissima collezione di materiali e documenti riferibili al periodo coloniale italiano. Il primo importante nucleo si costituì a partire dalla fine degli anni Venti quando l’allora presidente del Museo, il generale Giuseppe Antonio Malladra, promosse una raccolta di materiali coloniali che vennero esposti in due grandi sale all’interno del torrione Marino. Malladra aveva partecipato alla guerra di Libia, ricoprendo incarichi importanti anche in Eritrea, esperienze che volle documentare nel percorso museale attraverso oggetti e fotografie.

Quelle prime raccolte sono andate arricchendosi negli anni e ancora oggi non mancano le donazioni da parte di privati cittadini, non ultima quella da parte di Alfredo Guillet, figlio di Amedeo, noto protagonista delle imprese militari in Africa dalla metĂ  degli anni Trenta.

A Milano, in questi giorni, hanno trovato spazio nelle sale del MUDEC due tele di grande formato provenienti dalle collezioni del Museo della Guerra, realizzati da artisti etiopi che hanno raffigurato la battaglia di Adua (1896) e quella di Mai Ceu (1936). I dipinti costituiscono uno straordinario mezzo di rappresentazione degli europei da parte di artisti popolari etiopi e offrono una rappresentazione degli scontri rovesciata rispetto a quella raffigurata dalla propaganda italiana.
Una statuetta in legno, prodotta da artigiani eritrei, ci restituisce poi l’immagine dei soldati àscari che facevano parte di truppe indigene inquadrate nell’esercito italiano, spesso mobilitati insieme alle loro famiglie. Di un àscaro eritreo è anche l’uniforme completa del 1924 che figura tra gli oggetti esposti.

La convenzione stretta tra il Museo delle Culture e il Museo della Guerra e questo nuovo allestimento offrono lo stimolo per avviare una riflessione sul tema dell’esposizione di collezioni coloniali, al centro del dibattito museografico a livello internazionale.

Sono numerose le ricerche condotte in quest’ambito dal museo di Rovereto, raccolte in diverse pubblicazioni come i cataloghi “Libia. Una guerra coloniale italiana”, “Baratieri, Mussolini e la regina Taytù” e i saggi “Il bianco e il nero. Immagini dell’Africa e degli africani nei resoconti di viaggio”, “Posti al sole. Diari e memorie di vita e di lavoro dalle colonie d’Africa”, “L’Africa in vetrina. Storie di musei e di esposizioni coloniali in Italia”. I volumi fanno parte del catalogo editoriale del Museo e si affiancano a molti altri contributi di studiosi e ricercatori pubblicati nei vari numeri degli Annali del Museo e disponibili anche online.