Depero soldato: opere e documenti dell’artista al Museo della Guerra

27 Ottobre 2021

In occasione della mostra Depero New Depero promossa dal Mart – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, i musei della città ospitano dei piccoli corner espositivi legati alla figura dell’artista.

Il Museo della Guerra offre all’interno del suo percorso espositivo, da poco rinnovato, un piccolo focus dedicato all’esperienza di Fortunato Depero nelle fila dell’esercito italiano. I documenti, provenienti dal Fondo Depero dell’Archivio del ‘900 del Mart, sono presentati nella sala dedicata all’esperienza dei volontari in guerra su scala europea, nella sezione dedicata ai volontari italiani.

Nel corso della Prima guerra mondiale i volontari nell’esercito italiano furono circa 15.000. Particolare rilievo sulla stampa ebbe la vicenda dei Volontari ciclisti automobilisti. A testimonianza di questa vicenda il Museo espone uno stemma in ceramica e tre incisioni a punta secca del pittore Anselmo Bucci, arruolato, insieme ad alcuni tra i principali esponenti del movimento futurista – Marinetti, Boccioni, Russolo, Sant’Elia e Sironi – nel Battaglione Lombardo dei VCA.

Il Corpo dei Volontari ciclisti ed automobilisti (VCA) era nato a Milano nel 1908: il diffondersi dell’automobile e, soprattutto, della bicicletta aveva spinto la Società Nazionale del Tiro a Segno e il Touring Club a proporre alla autorità militare la creazione di un corpo civile addestrato per impieghi di guerra centrato sull’impiego di questi nuovi veicoli. Il Battaglione Lombardo, formato da giovani o uomini in congedo, fu impiegato sul Monte Baldo; nel dicembre 1915 il corpo dei VCA venne sciolto e chi non era in età di leva congedato.

Nella vetrina dedicata ai VCA sono ospitate anche due lettere manoscritte e una fotografia originale di Fortunato Depero, artista futurista che non condivise con gli altri esponenti l’esperienza nel Battaglione Lombardo ma si arruolò nelle fila del 52º reggimento fanteria “Alpi” e combatté per un breve periodo nell’estate 1915 nel settore dolomitico.

Nato nel 1892 a Fondo, in Val di Non, Depero si trasferisce presto con la famiglia a Rovereto, dove frequenta la Scuola Reale Elisabettina, che abbandona nel 1908. Dopo aver tentato l’esame di ammissione all’Accademia di belle arti di Vienna, lavora a Torino come garzone decoratore presso l’Esposizione internazionale del 1910, e, tornato a Rovereto, presso lo studio dello scultore Scanagatta. Nel 1913 si trasferisce a Roma con la moglie Rosetta Amadori. Qui entra in contatto con Giacomo Balla, insieme al quale firma il manifesto “Ricostruzione futurista dell’universo”, e Anselmo Marinetti, conoscendo Cocteau, Picasso, Clavel.
Il 15 aprile 1915 partecipa, assieme agli altri futuristi, alla manifestazione interventista in piazza Venezia a Roma e dopo l’ingresso in guerra dell’Italia si arruola nel 52º reggimento fanteria “Alpi”.

Le due lettere alla moglie Rosetta esposte al Museo della Guerra, risalgono al 23 e 24 luglio 1915, giorni nei quali l’artista è impegnato negli scontri sul Col di Lana.
Il 23 luglio Depero descrive la difficile condizione dei soldati in prima linea e la tensione nell’attesa dell’assalto: “momento di calma – 2 giorni accampati sul ripidissimo pendio – franato – fra morti seppelliti e da seppellire – puzza – roba abbandonata – protetti in buche scavate alla meglio, nel terreno durissimo sassoso […] Immagina freddo intenso io tremato tutto dall’umidità rigidissima – scoppio improvviso di 4-5 granate – tuffo rapido della testa nella migliore protezione – una granata scoppia vicino a me e mi seppellisce mezzo di terra”. Non mancano immagini che richiamano le onomatopee delle composizioni futuriste (“lumi fantastici si spengono e torna l’oscurità profondissima – fucilate – sscsccssssspov – una granata pumm pumm due cannonate pof pof pof fucilate più intense”).
La lettera del 24 luglio sembra una dichiarazione di poetica futurista: “Caporali chiamano –  Sergenti ordinano tenenti comandano – Soldati brontolano – Anch’io soldato! Che strano- Io poeta. Io pittore. Io scultore. Artista rivoluzionario soldato – Però sono coerente coi miei proclami futuristi – Complessità artistica = genio moderno”.

La fotografia, dell’agosto 1915, mostra Depero a Roma in uniforme insieme alla moglie Rosetta, dopo il rientro dal fronte.

Al Museo della Guerra, i documenti rimarranno esposti fino al 6 gennaio 2022 e sono visibili lungo il percorso di visita al quale si accede con il normale biglietto di ingresso al Museo, dal martedì alla domenica con orario 10.30-18.00.