Camminando nella Grande Guerra | Forte Dosso delle Somme
Fu da forte Dosso delle Somme, protagonista di questo itinerario di “Camminando nella Grande Guerra”, che all’alba del 15 maggio 1916 partirono i primi colpi dell’offensiva austro-ungarico sugli altipiani. Al centro di aspri combattimenti, la zona presenta ancora le cicatrici del passaggio del conflitto
Legato indissolubilmente alle vicende dell’offensiva austro-ungarica lanciata nella primavera del 1916 (QUI l’articolo), il forte Dosso del Sommo o Dosso delle Somme rappresenta una delle fortificazioni più moderne e tecnologicamente avanzate dell’intero complesso degli altipiani. Fu da qui, non a caso, che nelle prime ore del 15 maggio di quell’anno partirono i tiri preparatori del celebre tentativo imperiale di sfondare le linee nemiche e di aprirsi la strada verso la pianura veneta.
Inserito in un contesto profondamente trasformato dallo sviluppo turistico, a pochi passi dalle piste da sci che animano gli inverni della zona, questo forte racconta ancora molto dei furiosi combattimenti fra austro-ungarici e italiani. Monumenti, ruderi e crateri d’esplosione testimoniano fisicamente le cicatrici lasciate dal passaggio del primo conflitto mondiale, vera e propria catastrofe per il territorio provinciale (QUI e QUI degli approfondimenti).
Prima di addentrarci nella descrizione di questo luogo, però, come solito nella rubrica “Camminando nella Grande Guerra” – tenuta dal Dolomiti, in collaborazione con il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto – illustriamo alcune caratteristiche tecniche dell’itinerario. Non si tratta di un percorso impegnativo, bensì d’una piacevole passeggiata immersa in un panorama che a 360º fa spaziare la vista sugli altipiani, su Passo Coe, il Col Santo e il Pasubio, su passo della Borcola e la valle di Terragnolo. Il dislivello – con partenza da passo Coe (1610 metri) e arrivo al forte (1672 metri) – è tutt’altro che proibitivo (62 metri) e questo itinerario può essere esaurito in poche ore.