Camminando nella Grande Guerra | Sul Monte Celva
Il Monte Celva rappresentava un punto strategico importante, oggetto non a caso di grandi lavori militari sia prima che a cavallo della Grande Guerra. Parte della cintura fortificata su Trento presenta ancora manufatti di grande interesse. Ne parliamo nella rubrica “Camminando nella Grande Guerra”, curata dal quotidiano “il Dolomiti” in collaborazione con il Museo della Guerra di Rovereto.
A cavallo fra le frazioni collinari di Trento e il circondario di Pergine Valsugana sorge il Monte Celva (998 metri di quota). Nonostante non raggiunga i 1000 metri di altezza, questa montagna rappresenta un formidabile punto d’osservazione sulle valli dell’Adige e del Fersina ed è per questo che il Genio austro-ungarico vi costruì non pochi manufatti militari. Manufatti che appaiono ancor più impressionanti, per complessità e dimensioni, considerando che la città di Trento non fu mai coinvolta nella Grande Guerra in alcun combattimento.
Posta nelle retrovie – il fronte passava infatti poco sotto la città di Rovereto – Trento fu comunque sconvolta dal passaggio del conflitto. La città, per lo più evacuata, venne trasformata in una “fortezza” (QUI l’articolo), punto d’appoggio per le truppe di rincalzo. Tutte le montagne che la circondano furono nondimeno al centro di importanti progetti di fortificazione, ancora visibili nonostante il trascorrere del tempo (QUI un esempio).
Manufatti e testimonianze di grande interesse e di ottimo stato conservativo “affollano” anche il Monte Celva, raggiungibile dai sobborghi collinari di Cognola, Villazzano, Povo o Oltrecastello, così come da Roncogno, frazione di Pergine. Punto di partenza per la breve ma suggestiva ascesa alla cima è il Passo del Cimirlo (730 metri di quota), da cui si dipana la strada che sale verso la Marzola.
Escursione breve e adatta anche alle famiglie con bambini, l’itinerario del Monte Celva varia nelle tempistiche a seconda dei tempi che si voglioni dedicare ai manufatti. Da Forte Sella Roncogno (809 metri di quota) alla cima (40 minuti circa), infatti, sono diverse e varie le testimonianze del passaggio del conflitto. Il tutto seguendo il segnavia 419 della Sat. Per la visita del “sentiero dei 100 scalini” si consiglia vivamente l’utilizzo di una torcia elettrica.
Partiti da Passo Cimirlo, dove non manca certo lo spazio per parcheggiare, si prosegue lungo una strada asfaltata per raggiungere dopo qualche tornante il Forte Sella di Roncogno. Costruita negli anni 1879-1881 con funzione difensiva – il confine fra Impero austro-ungarico e Regno d’Italia era da poco mutato dopo l’annessione del Veneto ai territori sotto la corona sabauda – la struttura presenta caratteristiche tipiche del cosiddetto “stile trentino”. Opera “leggera”, il forte è infatti realizzato con pietrame squadrato calcareo reperito in zona.