La storia di Alessandro Silvestri in un’intervista a Camillo Zadra
Ad un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina, il Comune di Mori ha promosso un concerto d’organo per la pace , il Comune di Mori ha promosso un concerto d’organo nella chiesta di Santo Stefano a Mori, dove il 4 gennaio 1916 suonò anche Alessandro Silvestri, un organista che si trovava impiegato al fronte nella Prima guerra mondiale. La straordinaria storia di Silvestri era stata riportata alla luce nel 2017 con la pubblicazione del suo diario da parte del Museo della Guerra di Rovereto con il Comune di Brentonico.
“Possiamo dire che vivesse di musica e ogni volta che poteva sospendeva la sua condizione di soldato, impegnando le sua mani e la sua mente non più con il grilletto ma con i tasti di un organo o di un pianoforte”. Lo storico Camillo Zadra sintetizza così l’animo di Alessandro Silvestri, fante italiano durante la Grande Guerra protagonista di un bellissimo diario. Un diario pubblicato ancora nel 2017 da una collaborazione fra Museo della Guerra di Rovereto e Comune di Brentonico e punto di riferimento per iniziative che proiettano questa figura nel presente.
“Piccole memorie. Diario di guerra e di prigionia. Trentino, Carso, Serbia” è il nome della pubblicazione memoriale curata da Nicola Fontana, Loreta Morandini e dallo stesso Camillo Zadra. “E’ uno dei tanti diari affiorati e che continuano ad affiorare nei decenni – spiega l’ex provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto – la Grande Guerra fu in particolare un semenzaio straordinario di scritti autobiografici, poiché per la prima volta numerose persone alfabetizzate vissero condizioni di vita estreme. E ciò stimolò in loro il desiderio di dare forma alle proprie impressioni e suggestioni”.
“Specchio di vita in cui ci si può immergere con risultati sorprendenti”, il diario di Alessandro Silvestri, classe 1887, nato in Veneto a Marano di Valpolicella, colpisce non solo per la sua peculiare biografia ma anche per la sua “ampiezza di vedute”. Zadra ne ripercorre la traiettoria dalle origini alla fine, quando le testimonianze si fanno più rade, lo scritto si interrompe.
“Quinto di sei figli, Alessandro Silvestri al tempo dello scoppio della Grande Guerra (per il Regno d’Italia il 24 maggio 1915, ndr) aveva 28 anni. La sua vicenda personale era particolare, perché per le leggi di coscrizione militare dell’epoca si era trovato a veder posticipata la sua chiamata alle armi e il suo servizio militare era cominciato nel 1909. Quando nel 1911, però, scoppiò la guerra italo-turca, la guerra di Libia, egli disertò, rifugiandosi nel Sudtirolo tedesco”.