Monte Zugna. Sulle tracce del passato

26 Marzo 2015

 

Trincerone Zugna_MGR_2Il Monte Zugna ha un ruolo centrale nella storia della Prima Guerra Mondiale. Occupato dai soldati italiani nei primi mesi del conflitto, venne investito nel maggio del 1916 dall’offensiva austro-ungarica che fu arrestata a Passo Buole e al “Trincerone”. Da quel momento i due eserciti si logorarono in una lunga guerra di posizione.
Questo versante del monte è stato recentemente interessato da un’importante opera di ripristino curata dal Comune di Rovereto, e in particolare dall’Assessorato alla Risorsa Ambientale e Turismo guidato da Gianpaolo Daicampi, con la preziosa consulenza (tra le altre) del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e della Fondazione Museo Civico di Rovereto.

Il progetto
Il progetto, presentato oggi dall’architetto Alessandro Andreolli, si è sviluppato sull’ambito storico del paesaggio del Monte Zugna. La strategicità del monte, dal quale si controllavano Vallagarina e Vallarsa, ha determinato la costruzione di un “paesaggio fortificato” che si è sovrapposto a quello “naturale” assumendone i caratteri e divenendone parte inDSC_2204_IItegrante. La strada che sale da Albaredo alla cima dello Zugna permette di attraversare per intero la strutturazione bellica realizzata sulla montagna: dalle retrovie austro-ungariche a valle all’area recuperata delle prime linee del “Trincerone-Kopfstellung”; dalle conseguenti retrovie italiane fino alla cima, luogo del previsto forte austro-ungarico prima e importante caposaldo italiano poi.
Gli interventi progettuali si sono basati su una rilettura critico-interpretativa delle immagini proprie del luogo e dei manufatti; la distanza temporale e culturale dalla Guerra comporta un necessario ripensamento e un ribaltamento di significato, che trasforma simbolicamente la strutturazione militare da sinonimo di “distruzione” a strumento attraverso il quale leggere “nuovamente” il paesaggio dello Zugna.
Sono stati rimessi in luce stazioni di teleferiche, baraccamenti, postazioni di artiglieria, cimiteri Militari, linee di sbarramento del crinale, ma anche crateri dei colpi d’artiglieria e alcune targhe ed iscrizioni. Oltre che in superficie, l’organizzazione militare si articolava sottoterra, come testimonia il tratto delle postazioni in caverna del “Sass dei Usei” nei pressi del Rifugio.
La strada, percorrendo il crinale, intercetta anche gli altri ambiti di lettura del paesaggio dello Zugna, tra cui la Frana dei Lavini che ospita anche le Orme dei dinosauri; il percorso astronomico per l’Osservatorio, nonché gli altri percorsi tematici realizzati sulla montagna.

Il percorso
È stato strutturato un percorso di circa 11 Km (dislivello 900 m). La salita avviene lungo la strada e, superato il Rifugio, lungo il Sentiero della Pace fino alla cima, da cui è poi possibile proseguire verso Passo Buole. Per il ritorno dal Rifugio si può percorrere il Sentiero della Pace, dove camminamenti militari consentono di riconnettersi alla strada alla curva delle “Tre Aquile”. Lungo il percorso sono presenti installazioni didattiche che, con gradualità di forme e contenuti, guidano i visitatori alla scoperta dei siti recuperati.

[iframe id=”https://www.youtube.com/embed/mt3H2paBDIw?feature=player_embedded” align=”center” maxwidth=”600″]

 

Video realizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto