SCELTE, SEGRETI E SILENZI.
Le stragi nell’Italia occupata (1943-1945) nella memoria di carnefici e famiglie
Incontro con Elena Pirazzoli
Introduce Francesco Frizzera
L’occupazione tedesca dell’Italia costò la vita a circa 70.000 italiani. Più di 10.000 erano civili, uccisi in stragi ed esecuzioni di massa. Dopo la guerra, per diversi decenni è stato quasi impossibile per i sopravvissuti e i familiari delle vittime ottenere dalla Germania informazioni affidabili su coloro che avevano compiuto e ordinato queste stragi. Il progetto NS Täter in Italien nasce dalla raccolta di voci, immagini e testimonianze dei soldati tedeschi in Italia e in particolare dei Täter [perpetratori] di quelle stragi.
L’incontro mette in luce le modalità di trasmissione intergenerazionale della violenza del nazismo nelle famiglie dei carnefici. Il tema è quello delle “memorie omesse” o dei “segreti di famiglia”, che vengono alla luce dopo decenni attraverso forme di rielaborazione artistica o narrativa da parte di discendenti che si confrontano col peso di queste responsabilità e queste memorie.
Elena Pirazzoli, ricercatrice, collabora con diversi istituti storici della Resistenza e fondazioni legate a luoghi di memoria. Dal 2019 è research fellow per l’Università di Colonia nel quadro del progetto “Le stragi nell’Italia occupata 1943-1945 nella memoria dei loro autori”. Si occupa di cultura visuale, studi memoriali e public history. Di recente ha pubblicato un saggio sulle sue ricerche all’interno del volume “Transizioni di memoria. Narrazioni della violenza nel XX e nel XXI secolo” a cura di Matteo Cassani Simonetti e Roberta Mira edito da Viella.
L’incontro fa parte del ciclo 1943. La scelta – Le storie dedicato al racconto della violenza nella Seconda guerra mondiale attraverso le storie di chi l’ha combattuta, subita o raccontata. Gli appuntamenti sono collegati alla mostra 1943. La scelta visitabile al Museo dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18.
Ingresso libero. L’incontro è valido come formazione per i docenti (info a didattica@museodellaguerra.it).