Visita al Centro di conservazione e ricerca dei Musei provinciali del Tirolo
Un’intensa giornata di scambio e confronto sulla gestione del patrimonio culturale è quella che si è svolta lo scorso 31 gennaio a Hall in Tirol, dove il Presidente, il Direttore e i Conservatori del Museo della Guerra hanno visitato il Sammlungs-und Forschungszentrum der Tiroler Landesmuseen (Centro di conservazione e ricerca dei Musei provinciali del Tirolo) insieme ad Alessandra Schiavuzzi, Dirigente del Servizio attività e produzione culturale della Provincia di Trento. La visita al Centro di conservazione e l’incontro con il Sammlungsleiter delle collezioni archeologiche del Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum di Innsbruck, Mag. Wolfgang Sölder, e con la funzionaria del museo Veronica Barbacovi, hanno permesso di conoscere un caso di eccellenza nella conservazione del patrimonio archeologico, storico, artistico e naturalistico.
Nei suoi 10.000 metri quadrati di superficie, con oltre 34.000 metri lineari di scaffalatura, il deposito dei Musei Tirolesi conserva diversi milioni di oggetti che fanno parte delle collezioni dei musei provinciali: Ferdinandeum, Tiroler Volkskunstmuseum, Hofkirche, Museo all’Arsenale (Zeughaus), e Kaiserjägermuseum. Il deposito, inaugurato nel 2017, ospita gli oggetti che non trovano posto nelle collezioni permanenti e che vengono utilizzati periodicamente per mostre temporanee o prestati ad altri musei e istituzioni, oltre che essere materia di studio per i ricercatori. Sono circa 40 le persone che operano all’interno dei depositi, in parte come personale dipendente e in parte come volontari, impegnati in attività di conservazione, manutenzione, restauro e ricerca, rese possibili dalla presenza di laboratori professionali di restauro, fotografia e di biblioteche specialistiche.
La visita ha coinvolto anche i responsabili di altri musei trentini, tra cui il MART, il METS, il MAG di Riva del Garda, la Fondazione Museo storico del Trentino ed il Museo dell’aeronautica Gianni Caproni, la Fondazione Museo civico di Rovereto, e il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme; hanno partecipato alla visita anche professionisti museali del Veneto e del Piemonte, impegnati nella conservazione e valorizzazione del patrimonio storico del Novecento. Con loro e con altre istituzioni del territorio, grazie al supporto della Provincia di Trento e la collaborazione del museologo Daniele Jalla, è stato avviato un tavolo di lavoro per affrontare il problema comune della inadeguatezza di spazi per la conservazione del patrimonio museale, spesso insufficiente sia in termini quantitativi che qualitativi.
L’auspicio è che esperienze virtuose come quella tirolese possano costituire un modello replicabile anche in Trentino, al fine di garantire standard conservativi di elevata qualità, generando economie di scala tra le singole istituzione del sistema museale trentino, e permettere una fruibilità ampliata al patrimonio conservato, sia in termini di ricerca, che di accesso a collezioni di rilievo altrimenti relegate nei depositi.