Cambia il percorso di visita nel Museo
Si sta concludendo in queste settimane il lavoro di riallestimento del terzo piano del castello che, grazie ad un accurato restauro, tornerà presto ad essere visitabile per intero. L’apertura al pubblico di una nuova sala, prima della conclusione dei lavori sull’intero piano, è dovuta anche alla necessità del Museo di regolare i flussi all’interno degli spazi espositivi, che in primavera vedranno transitare oltre 10.000 studenti provenienti da tutta Italia e di offrire al pubblico del Museo una sezione organica sulla guerra nel 1918.
Dopo l’apertura nei mesi scorsi di un’ampia sala dedicata al fronte italo-austriaco, il Museo si arricchisce quindi di un ulteriore spazio in cui si presenta il tema della costruzione del consenso e della propaganda di guerra, fino al tornante dell’armistizio. Nelle vetrine sono esposti alcuni oggetti e documenti provenienti dalle collezioni e dagli archivi del Museo che raccontano come la Prima guerra mondiale fu occasione di sperimentazione degli strumenti propri di quella fu chiamata poi comunicazione di massa e che tanto peso ebbe nei successivi conflitti del Novecento. Il racconto prende spunto da materiali minuti, ma dall’elevato valore culturale, come ceramiche patriottiche, oggetti che venivano venduti per raccolta fondi, marionette impiegate nei teatrini posti nelle retrovie e una selezione di volantini e cartoline. In esposizione anche la macchina stampatrice Patina Nebiolo donata al Museo alcuni anni fa da Marco Zamboni della Tipografia Mercurio.
Nella nuova sala c’è spazio anche per parlare di avvenimenti significativi come quello di Caporetto che caratterizzarono gli ultimi anni di guerra e per esporre uniformi, armi e dotazioni tipici di alcuni reparti dell’esercito, come quello di cavalleria, con alcuni pezzi di particolare rilievo. È il caso dei materiali appartenuti ad Ettore Lajolo e, per il Corpo aeronautico, di una selezione di beni riguardanti il Volo su Vienna dell’8 agosto 1918, compresa una porzione della fusoliera dell’aeroplano SVA 5 di Aldo Finzi e materiali appartenuti a Antonio Locatelli e Natale Palli. A chiudere la sala, una riflessione sulle ultime fasi della guerra e sull’armistizio, con la tromba e la bandiera bianca utilizzate dalla Commissione armistiziale austriaca per attraversare le linee a fine ottobre 1918 e una copia autografa dell’armistizio siglato a Villa Giusti il 3 novembre, che introducono quello che sarà il tema portante dell’ultimo spazio al quale si sta ancora lavorando, ovvero quello dell’immediato dopoguerra, con un affondo sul periodo 1919-1923.
L’apertura di questi nuovi spazi vede la contestuale chiusura delle sale che hanno ospitato la mostra “La pelle del soldato” che, attraverso un’ampia varietà di materiali esposti, ha spinto il racconto del Museo oltre la Prima guerra mondiale, anticipando l’impegno che il Museo ha già espresso per la futura programmazione.
La visita del nuovo percorso espositivo permanente richiede almeno un’ora e mezzo; dal mese di maggio la visita si arricchirà come di consueto con l’apertura stagionale della sezione “Artiglierie 1914-1918”, ospitata nel rifugio antiaereo in piazza Podestà.
Il biglietto di ingresso al Museo resta invariato, intero 10 euro e ridotto 7 euro, con i minori di 18 anni che entrano gratuitamente.