Camminando nella Grande Guerra | Sul Corno di Vallarsa
Nei giorni in cui cade l’anniversario della cattura e dell’impiccagione di Cesare Battisti e Fabio Filzi, proponiamo un itinerario che ne ripercorre le ultime tracce. Fu nei pressi del Corno di Vallarsa, infatti, che i due celebri irredentisti furono fatti prigionieri, prima di essere tradotti a Trento e condannati a morte. Prosegue la rubrica “Camminando nella Grande Guerra”, in collaborazione con il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto.
Tra prati e malghe, immersi nel verde e in uno straordinario scenario, l’itinerario del Corno Battisti presenta svariati elementi di interesse. Oltre ai tanti manufatti bellici della Grande Guerra – su tutti il sistema di gallerie che attraversa il monte, visitabile grazie al lavoro di recupero della Sat di Rovereti e del gruppo grotte “E.Roner” – fu qui infatti che vennero catturati, il 10 luglio 1916, i due irredentisti Cesare Battisti e Fabio Filzi; tradotti a Aldeno prima e a Trento poi, due giorni dopo sarebbero stati impiccati nella Fossa del Buonconsiglio.
Non è solo il nome, però, a connotare questo itinerario. Senza particolari difficoltà, fra sentieri nei boschi, incantevoli malghe e bei prati in fiore, si può infatti godere della natura di questo tratto di Pasubio, massiccio entrato nella storia per le feroci battaglie combattute fra Imperial-regio esercito e Regio esercito tra il 1915 e il 1918 – e trattato, in differenti puntate di questa rubrica.
Prima di passare alla descrizione dell’itinerario e alla storia che lo ha animato, è bene citare i dati tecnici per chiunque fosse interessato a percorrerlo. L’escursione, come detto, non prevede alcuna difficoltà tecnica. Particolare attenzione deve essere prestata, tuttavia, ad alcuni tratti, esposti a picco sulla valle sottostante e in caso di visita del vasto sistema di gallerie ripristinato e reso visitabile proprio nel cuore del Corno di Vallarsa.