I grossi calibri Skoda: incontro con E. Finazzer e M. Paniz

I grossi calibri Skoda: incontro con E. Finazzer e M. Paniz
Categoria
Inizio:Mercoledì 18 Settembre 202418:00Fine:Mercoledì 18 Settembre 202419:00
via Castelbarco, 7
Rovereto
+39 0464 438100
info@museodellaguerra.it
www.museodellaguerra.it

Presentazione del libro

I grossi calibri Skoda: Mortaio da 30,5 cm – Obice da 38 cm – Obice da 42 – Trattrici e treno benzo-elettrico
di Enrico Finazzer, Filippo Cappellano, Marco Paniz
Edizioni Gruppo Modellistico Trentino, 2023

Saranno presenti gli autori Enrico Finazzer e Marco Paniz.
Con l’occasione, il direttore del Museo Francesco Frizzera presenta il progetto di restauro del Mortaio Skoda da 30.5 cm collocato in Piazza Podestà a Rovereto.

Ingresso libero

 

IL LIBRO

La Skoda è oggi nota al grande pubblico per essere una casa automobilistica, una delle poche aziende dell’ex blocco comunista a sopravvivere alla caduta della Cortina di Ferro. Pochi invece sanno che la Skoda di Pilsen, nell’allora Boemia facente parte del vasto Impero austro-ungarico, fu uno dei principali produttori di armamenti a cavallo del ‘900 e che rifornì l’Imperiale e Regio Esercito di migliaia di pezzi di artiglieria, poi in parte acquisiti come preda bellica e riutilizzati dall’esercito italiano fino alla Seconda Guerra Mondiale.

In questo volume, corredato da numerose immagini e disegni tecnici, frutto delle minuziose ricerche effettuate dagli autori nei documenti austro-ungarici dell’epoca e negli archivi dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore a Roma, si trova la ricostruzione delle vicende di alcuni dei pezzi più potenti e più noti prodotti dalla Skoda, i temibili mortai obici che hanno aperto la strada alle offensive austro-tedesche della Grande Guerra su tre fronti.
Allo stesso modo, tutti conoscono il marchio Porsche, oggi sinonimo di auto sportive di lusso, ma molti non sanno che l’ingegner Ferdinand Porsche svolse una significativa attività nel campo militare, che ha attraversato due guerre mondiali. Alcuni dei mezzi progettati da Porsche per il traino dei possenti pezzi di artiglieria della Skoda, dettagliatamente descritti in questo lavoro, rimangono tutt’ora degli esempi di innovazione e genialità.

Gli autori del volume sono studiosi in campo militare e hanno già realizzato numerose pubblicazioni editoriali su armamenti e artiglierie per il Gruppo Modellistico Trentino ed altre case editrici.

 

IL PROGETTO DI RESTAURO

Del mortaio d’assedio Skoda da 30.5 cm M11 restano al mondo solo pochissimi esemplari, dei quali il solo presente in Italia è quello collocato in piazza Podestà a Rovereto, ai piedi del Castello cittadino.
Il mortaio fa parte delle collezioni del Museo della Guerra ed è stato posto nella piazza negli anni ’20 del secolo scorso in ricordo della Prima guerra mondiale. Insieme all’allestimento Artiglierie 1914-18 presente nell’ex rifugio antiaereo che si trova a pochi passi dal mortaio, ricorda ancora oggi le drammatiche conseguenze che l’introduzione delle artiglierie portò nel primo conflitto mondiale e in quelli seguenti.

Il pezzo di artiglieria, esposto all’usura del tempo, sarà interessato da un restauro conservativo il cui progetto è stato affidato alla ditta Bronzini Restauri, su incarico del Museo, con il contributo del Comitato tecnico scientifico speciale per il patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale istituito presso la Direzione generale Belle arti e Paesaggio del Ministero della Cultura.

L’operazione sarà preceduta dall’esecuzione di saggi stratigrafici, campionamenti per successive analisi microchimiche-stratigrafiche e test di pulitura, già autorizzate dalla Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. Il mortaio Skoda 30,5 cm presenta infatti uno stato di degrado delle sue parti componenti in metallo, determinata da agenti atmosferici quali pioggia, maltempo, neve, gelo-disgelo e dall’assenza di una copertura a protezione.

Le criticità principali sono causate soprattutto dall’acqua piovana, che ristagnando in alcuni punti produce infiltrazioni all’interno e tra i vari elementi del manufatto bellico, provocando nel corso degli anni lo svilupparsi dei fenomeni di degrado più comuni che solitamente interessano materiali quali il metallo.

Info

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